La
Gulf 12 Hours ha da poco superato un terzo della distanza. Allo scadere della quarta ora al comando c'è la
Ferrari 458 della Kessel Racing affidata a
Philipp Peter, Daniel Zampieri e Michael Broniszewki, che conduce con una margine rassicurante di oltre due minuti sugli inseguitori.
Questo vantaggio è il frutto di un ottimo lavoro tattico svolto quando è entrata in pista la
safety car verso la conclusione della seconda ora. Le carte però potrebbero ancora cambiare da qui al raggiungimento della sesta ora, quando comincerà la neutralizzazione di 90 minuti, perchè per regolamento la
Ferrari della squadra elvetica dovrà effettuare ancora due dei quattro pit stop previsti nella prima metà di gara.
Alle sue spalle, distanziata di un giro, troviamo la Rossa della
AF Waltrip, quella dei poleman
Alex Popow, Ryan Dalziel e Pierre Kaffer, seguiti dalla vettura gemella di
Wyatt/Mediani/Rugolo, attardata di un ulteriore passaggio.
Dalziel è stato tallonato per buona parte del suo stint dalla
Wolf GB08 di Ivan Bellarosa, con il pilota italiano che si è reso protagonista di una bella rimonta. Tuttavia, il grande sforzo di
Ivan è stato un po' vanificato dal cambio pilota: quando è salito
Juma Al Dhaeri, infatti, l'equipaggio dell'
Avelon Formula è scivolata al quarto posto.
Dopo aver comandato la prima parte di gara, è scivolata al quinto posto la
Ferrari della AF Corse, pagando a caro prezzo lo stint difficile di
Gaetano Ardagna. E' andata anche peggio alla
McLaren MP4-12C della ASM, rimasta ai box per circa un'ora per un problema tecnico dopo aver scalato la classifica fino al secondo posto.
Gulf 12 Hours - Classifica dopo 4 ore
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