La
Red Bull Racing ha deciso:
non cambierà il motore Renault di Sebastian Vettel. La squadra di Milton Keynes ha rinunciato all'idea di montare un'unità fresca al campione del mondo che sarà costretto a partire dall'ultima fila del Gp di Abu Dhabi, dopo che è stato retrocesso dal terzo posto in griglia di partenza conquistato in qualifica.
Il collegio dei commissari sportivi ha retrocesso il tedesco per la norma del regolamento 6.6.2., che recita
"nel serbatoio deve esserci, in ogni momento dell’evento, almeno un litro di carburante" per poterne verificare la conformità al campione omologato.
I tecnici della FIA dal serbatoio ne avevano prelevato solo 850 millilitri, mentre secondo i tecnici della Renault doveva esserci la capacità per coprire ancora un giro.
I motoristi transalpini hanno dato l'ordine ai colleghi Red Bull di avvisare il pilota via radio perché arrestasse immediatamente il V8: c'era il rischio che le pompe elettriche potessero andare in tilt senza pescare la benzina nel serbatoio e il propulsore ne potesse risentire.
Per non correre rischi di affidabilità
Adrian Newey e soci avevano anche pensato di montare il nono motore a Sebastian, visto che poco sarebbe cambiato per il leader del mondiale se partire in fondo alla griglia o dalla pit lane.
In realtà
c'è una regola FIA che blandisce le sostituzioni di motore "strategiche": di fatto Vettel avrebbe potuto usufruire dell'unità in più di quelle concesse in una stagione (otto) senza incorrere in alcuna penalità.
Chi cambia il propulsore in questa situazione può farlo, ma non può usare lo stesso V8 nel Gp successivo.
Sebastian, quindi, non avrebbe potuto montare questo V8 Renault ad Austin nel Gp degli Usa, ma solo nella gara conclusiva della stagione a Interlagos. Ecco perché alla fine alla Red Bull hanno scelto di non procedere.
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