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Pirro: "Ci vuole un pool di commissari fisso!"

Secondo l'ex pilota romano, marshall a Monza, ci sarebbe un metro di giudizio più stabile

Pirro:
Emanuele Pirro è l'ex pilota che è stato chiamato dalla FIA a completare il collegio dei commissari sportivi per il Gp d'Italia: è al terzo impegno in questo mondiale (dopo Bahrein e Cina). Veste la camicia della Federazione e non vuole commentare le decisioni di Spa: "Ad ogni Gp viene redatto un documento molto dettagliato che non vienre reso pubblico - spiega Emanuele - che permette di capire cosa è successo nella gara precedente. A volte emergono dati e particolari che non si possono capire dalle immagini della televisione, ma credetemi spesso c'è una seconda verità rispetto a quello che sembra dall'analisi delle immagini". A Pirro il ruolo del commissario sportivo piace: "Cerco di impegnarmi e mettere a disposizione il mio bagaglio di esperienza che in certe occasioni può essere molto utile: c'è l'ex pilota che ci mette la sua personalità e altri che stanno più defilati. Ma c'è una graduatoria di "gradimento" da parte dei piloti". Emanuele è dell'idea che andrebbe costituito un gruppo di lavoro fisso che conosca a fondo le problematiche del Campionato e abbia la conoscenza dei precedenti: "Quello dei commissari sportivi - prosegue il romano - deve diventare un ruolo coperto da un pool di professionisti. Per esempio non credo che serva sempre lo stesso pilota, ma una gruppo ristretto di tre o quattro, che si tenga informato e si aggiorni in continuazione. In questo modo si può avere un metro di giudizio equanime". Pirro è dell'idea che è meglio ascoltare i piloti prima di prendere una decisione se ci sono dei dubbi: "Prima di esprimersi è indispensabile mettersi nei panni del pilota che si ascolta. In alcuni casi ho sentito delle giustificazioni che non stavano assolutamente in piedi, ma in altri i conduttori hanno dato delle circonstanziate spiegazioni del perchè stavano facendo una certa manovra in un dato punto". I commissari sportivi a volte sono chiamati a derimere delle questioni analizzando dati tecnici complessi... "E' vero, leggere una telemetria non è semplice, specie se non si è mai visto un tabulato. Non dirò la squadra, ma un team per dimostrare che il suo conduttore era stato danneggiato ci aveva portato una telemetria ingrandita: da quel tracciato sembrava che i due chilometri all'ora pesassero come se fossero venti. Ci hanno provato, ma con me presente gli è andata male". La manovra di Grosjean che ha scatenato l'incidente al via ha fatto discutere: il francese si è preso un Gp di squalifica a Monza... "Non è compito mio commentare - conclude Pirro - specie in questa veste, però posso dire che da pilota capivo subito se la partenza era stata buona oppure no, nel momento stesso in cui rilasciavo la frizione. Con uno start positivo di solito si guarda davanti, mentre se lo scatto è stato incerto si guarda dietro...".

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