Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia
Ultime notizie

Rally di Lucca: la buca forse era una carbonaia?

Forse si spiega perché le fiamme della Peugeot 207 di Valerio e Daniela sono state alimentate così in fretta

L’abbiamo definita la trappola mortale. E tale è da considerarsi la buca nella quale sono finiti Valerio Catelani e Daniela Bruccoleri con la Peugeot 207 S2000. Sono morti soffocati nel corso della quarta speciale del Rally Città di Lucca dopo un’uscita di strada che poteva essere innocua. I loro corpi sono stati estratti dall’abitacolo della vettura che erano completamente carbonizzati. Un rogo impressionante, con fiamme altre quattro metri, che i vigili del fuoco hanno impiegato del tempo per domare, sebbene fossero limitate in uno spazio circoscritto. Tutti i tentativi di spegnere le fiamme con gli estintori brandeggiabili che sono via via arrivati con gli equipaggi che si sono fermati, portando i primi soccorsi, si sono rivelati inutili. “Come gettare un bicchiere d’acqua” ha testimoniato Giuseppe Tricoli, navigatore di Fornaciari. È vero che la 207 S2000 aveva oltre 60 litri di benzina nel serbatoio (era appena stato fatto il refuelling al parco assistenza dopo le prime tre speciali), ma cosa ha alimentato il fuoco? I primi tre equipaggi che sono transitati subito dopo l’incidente non hanno visto la vettura fuori strada e nemmeno le fiamme. Eppure quando è arrivata la vettura di Fornaciari-Tricoli lo spettacolo che l’equipaggio si è trovato di fronte è stato raccapricciante. In pochi secondi la Peugeot era diventata una pira. Sta emergendo un retroscena clamoroso alla tragica fine di Valerio e Daniela. La trappola mortale sembra che in passato fosse una carbonaia. Ora è diventata il canale di scolo dell’acqua piovana, ma chi conosce la zona sa che la buca era utilizzata per produrre il carbone ardendo la legna secondo un procedimento ben consolidato. “Me l’ha confidato un parente del padrone del podere – racconta Pier Angelo Brogi, presidente della Scuderia Balestrero, l’ente che ha organizzato il Rally Città di Lucca – il fondo è lastricato di pietre e quello che adesso è lo scolo dell’acqua sotto la sede stradale, in passato era il… camino pensato per garantire il massimo tiraggio d’aria perché alimentasse la carbonaia”. Questa coincidenza fa accapponare la pelle. Ma non è tutto: “Il tratto di strada è stato ripulito – prosegue Brogi – per assicurare al rally la massima sicurezza: sterpi e piccoli rami sarebbero stati gettati nella buca maledetta. Un lavoro coscienzioso che è stato fatto per rendere la prova in perfetto ordine”. Chi avrebbe potuto immaginare che Valerio e Daniela sarebbero finiti in quel fosso maledetto? Nessuno, ovviamente. Ma rimettendo insieme i frammenti delle testimonianze raccolte, si comincia a trovare una logica a quello che per molti resta un mistero da sciogliere. Come ha fatto la macchina ad incendiarsi? Lo dovrà stabilire il perito del tribunale di Lucca che è stato nominato dal pm, Elena Leone: si tratta dell’ingegner Giuseppe Forasassi, ex ordinario dell’Università di Pisa, esperto della progettazione di veicoli. È da capire cosa abbia innescato le fiamme, mentre abbiamo probabilmente capito perché queste sono state alimentate. Si capisce anche come mai, una volta scaricato l’impianto di estinzione di bordo, il fuoco possa aver ripreso vigore da una “miccia” esterna alla vettura. E allora cominciano ad essere coerenti anche le dichiarazioni di chi, come Cristiano Matteucci, ha visto dalla sua Clio Super16000 solo delle flebili fiamme (credeva che si trattasse di un fuoco di bivacco degli spettatori) e le parole di Giuseppe Tricoli che un minuto più tardi si è trovato di fronte ad un rogo. Se è andata così per davvero, c’è stato l’accanimento del destino ai danni di Valerio e Daniela. A Pier Angelo Brogi chiediamo se ha raccolto altri elementi sulla dinamica dell’incidente: “Ho letto polemiche su una ruota che si è staccata – prosegue il presidente del comitato organizzatore del Rally di Lucca – Valerio prima ha sbattuto contro il muretto a secco che argina il terrapieno. Nell’impatto si è staccata la ruota anteriore sinistra che poi ha lasciato un segno molto visibile sulla portiera della navigatrice, prima di finire poco lontano e solo dopo la 207 S2000 ha scavalcato il muretto per finire nella buca. Non mi sembra che ci siano segni di cedimenti meccanici, ma non spetta a me dare giudizi”. Si è fatto un’idea di cosa possa essere successo? “Testimoni oculari non ce ne sono: il punto dove è successa la tragedia è molto frastagliato e non ci poteva essere del pubblico. Lo dico con cognizione di causa perché avevamo valutato quale poteva essere il primo posto sicuro per sistemare in sicurezza una postazione dei commissari di percorso. C’è chi avrebbe sentito mettere una marcia anziché scalarla. Siccome la macchina è sotto sequestro non sarà difficile verificare in quale marcia è rimasto bloccato il cambio sequenziale. Lasciamo lavorare gli inquirenti”. L’unico elemento che si è trovato sull’asfalto è una frenata di appena 3,20 metri… “E’ solo un accenno di frenata – prosegue Brogi – io ero stato avvisato via radio in direzione gara che la vettura numero 7 era ripartita lentamente dopo un testacoda e la numero 8, che la stava raggiungendo, è transitata dall’intermedio dopo soli 31 secondi. Quando è transitata la macchina successiva e non c’era traccia della Peugeot ho dato ordine di bloccare la corsa per fare convergere i commissari di percorso e i soccorsi verso il punto dell’incidente”. Sono trascorsi poco più di quattro minuti quando è arrivata la vettura di Fornaciari seguita da quella di Caldani. Ma per Valerio e Daniela non c’era più niente da fare. Maledetto buco…

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Rally di Lucca: per Terrosi c'è stato un errore umano
Prossimo Articolo Rally di Lucca: nove indagati per il rogo della Peugeot

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia