Negli ultimi anni
Assen era sempre stata una pista particolarmente favorevole alla
Yamaha, ma oggi le
Honda hanno sovvertito i pronostici, almeno in qualifica, con tre
RC213V piazzate nelle prime quattro posizioni. E la sorpresa più grande è che in pole position c'è
Casey Stoner.
L'australiano ha faticato per tutto il weekend, lamentandosi dell'eccessivo chattering della sua moto. Un problema che lo aveva continuato a tormentare anche con l'arrivo di un nuovo telaio. Come se non bastasse, nelle libere di questa mattina è stato anche vittima di un violento highside, nel quale ha rimediato una brutta botta.
Un insieme di ingredienti che aveva dato più di una motivazione al fatto che il due volte iridato fosse solo nono fino a pochi minuti dal calare della bandiera a scacchi. E pure la pioggia ci si era messa ad un certo punto, bagnando l'asfalto quel tanto da impedire di abbassare i tempi per diversi minuti.
Fortunatamente per lui però nei minuti conclusivi è uscito uno spiraglio di sole che ha nuovamente asciugato la pista, permettendo a tutti di tornare in pista con la gomma più morbida al posteriore per dare l'assalto alla pole position. E in questo frangente
Stoner è tornato ad essere il solito cannibale, piazzando un giro straordinario in 1'33"713 e tornando a mettere la sua Honda in cima alla lista dei tempi.
All'ultimo giro hanno provato a rispondergli sia
Dani Pedrosa che
Jorge Lorenzo, ma nessuno dei due è riuscito a migliorare il suo giro mostruoso, dovendosi accontentare del secondo e del terzo tempo. E il deluso di giornata probabilmente è proprio il leader della classifica iridata che con la sua
Yamaha era parso quello più a posto, ma poi si è dovuto inchinare alle due
Honda.
Sotto alla bandiera a scacchi ha invece sorpreso tutti
Stefan Bradl, che ha sfoderato un giro che gli è valso il quarto tempo, sua miglior prestazione da quando è sbarcato in MotoGp. Il tedesco della
Honda LCR ha fatto perdere una posizione a testa a
Cal Crutchlow e Ben Spies, che quindi scatteranno rispettivamente quinto e sesto.
Solo settimo, staccato di quasi un secondo,
Andrea Dovizioso, che ha preceduto un deludente
Alvaro Bautista. Dopo la pole di Silverstone il pilota del
Team Gresini si è dovuto accontentare dell'ottavo tempo, ma è anche vero che nel finale è caduto proprio quando tutti i suoi avversari sono riusciti a migliorare le loro prestazioni.
Per trovare la prima delle
Ducati bisogna quindi scorrere la classifica fino al nono posto, dove troviamo la
Desmosedici di Nicky Hayden, che ha chiuso a circa un secondo. L'americano comunque è stato ancora una volta più veloce di
Valentino Rossi, che lo segue con un tempo più alto di tre decimi. I segnali positivi di ieri, dunque, sembrano essere completamente svaniti oggi.
Guerra in casa Aspar per la "pole" tra le
CRT, nella quale alla fine l'ha spuntata
Randy De Puniet, piazzando la sua
ART-Aprilia in 12esima posizione, precedendo di poco più di un decimo la moto gemella di
Aleix Espargaro.
MotoGp - Assen - Qualifiche
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