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Liuzzi: "Lo scarico rotto di Larini era pericoloso!"

Il pilota Mercedes è andato a parlare con la direzione corsa. Vito si difende con la Mercedes in difficoltà

Devo vedere il biacchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Lascio il Mugello consapevole che la mia Mercedes C63 – AMG non è competitiva, ma sono riuscito a incasellare punti importanti che mi mantengono in corsa per il titolo. ERO SEMPRE DI TRAVERSO Amici di OmniCorse.it voglio essere ottimista, ma dobbiamo trovare cosa c'è che non va sulla nostra macchina: abbiamo dei problemi di bilanciamento e qui al Mugello i guai sono diventati macroscopici: la pista toscana è molto tecnica e, per giunta, oggi è venuto fuori anche il caldo a complicare le cose. Non sono mai riuscito a fare un giro pulito e sono sempre stato impegnatissimo per spremere il potenziale disponibile della Mercedes C63 – AMG per mettere nel carniere due quinti posti. VORREI GRATIFICARE I TIFOSI Mi spiace per i tanti tifosi che sono venuti a vedere le corse al Mugello: mi seguono con passione e mi dimostrano il loro affetto, ma per il momento non riesco a ripagare le loro aspettative con i risultati che si meriterebbero. In Toscana contavo di riguadagnare dei punti e non di perderli: all'Hungaroring sarà ancora più dura se non troveremo la chiave dei nostri problemi. SONO SEMPRE TERZO IN CAMPIONATO La situazione di campionato, per effetto di queste gare spesso rocambolesche, non è ancora compromessa visto che sono terzo in classifica a 19 punti da Kristoffersson e 3 lunghezze da Thomas Biagi. Adesso abbiamo un mese di tempo per sviluppare la C63 – AMG: dobbiamo lavorare per trovare cosa c'è che non funziona. La squadra questa notte non ha dormito per rivoluzionare l'assetto: siamo intervenuti su molle e ammortizzatori. Abbiamo modificato il camber ma la sostanza non è cambiata, segno che il guaio non si limita alle sospensioni, ma ci deve essere qualcosa di strutturale sulla vettura che ancora non abbiamo capito. Potrebbe essere la carreggiata, perché vediamo la Mercedes di Andrea Larini, preparata da Romeo Ferraris, che riesce ad esprimere delle prestazioni che noi nemmeno ci sogniamo. NON MI ARRENDO! Adesso andremo a testare la macchina e dovremo fare degli interventi importanti: qualche idea c'è l'abbiamo su dove bisogna intervenire. Se troveremo il filo, in Ungheria potremo valutare quale sarà il salto di qualità: io non mi arrendo. Credo in questo programma, credo nella vettura e nella squadra. Sono sicuro che riusciremo a venirne fuori. Alla fine sono riuscito a metterci una pezza e conquistare dei punti importanti, sfruttando anche le disgrazie degli altri. AVVERASARI CORRETTI CON ME Ci tengo a ringraziare gli avversari che sono stati molto corretti con me: ero consapevole di essere poco veloce, ma nessuno ha infierito con spinte e contatti anche quando era palese che facevo da tappo perché ero di traverso dappertutto. Ho cercato di difendermi con i mezzi che avevo a disposizione e devo dire che la safety car in Gara 1 mi ha aiutato tantissimo. SERVIVA LA SAFETY CAR E non mi vergogno nel dire che mi aspettavo un ingresso della safety car anche in Gara 2 dopo il botto fra Pigoli e Larini che ha coinvolto anche Herbert. La direzione di gara oggi ha preso strane decisioni: abbiamo continuato a correre anche se a bordo pista c'erano tre relitti e una ruota staccata in fiamme che non si spegneva. Era pericoloso per noi piloti, ma anche per i commissari che stavano operando per liberare il tracciato con i trattori: abbiamo rallentato in quel punto, ma eravamo tutti in bagarre. LO SCARICO PERICOLOSE Sono rimasto stupito anche del fatto che Andrea Larini abbia completato Gara 1 con uno scarico che perdeva i pezzi. Durante la safety car bisognava esporgli la bandiera nera con il disco arancio e costringerlo a rientrare ai box. Un conto è che si perda uno specchietto retrovisore e un altro che si stacchi un terminale di scarico incandescente mentre si va a 280 km/h sul rettilineo. Se finisce sul parabrezza potrebbe essere più drammatico della molla che ha colpito Felipe Massa nel Gp di Ungheria. ADESSO GIRIAMO PAGINA Qui al Mugello forse si è trascurata la sicurezza di noi piloti: ho sentito il dovere di andare a parlare con la direzione gara, ma loro hanno ritenuto di fare valutazioni diverse. Per fortuna non è successo niente a nessuno, ma è suonato un campanello che non va disatteso. Voltiamo pagina, perché il campionato è bellissimo. Vi terrò inoformati sugli sviluppi...

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