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Muller: "Ho fatto bene il mio lavoro!"

L'alsaziano della Chevrolet racconta la quarta vittoria stagionale fra i muretti di Marrakech

Muller:
Dopo aver disputato i primi tre appuntamenti del campionato mondiale turismo 2012 sono in testa alla classifica piloti con 24 punti su Alain Menu e 33 su Rob Huff che sono i miei compagni di squadra nel team Chevrolet. Posso dire, quindi, di aver svolto al meglio il mio lavoro a Marrakech. Torno a casa con una vittoria ed un terzo posto: un bottino più che soddisfacente visto che la pista cittadina che è stata disegnata fra le strade di questo quartiere tutto nuovo non è proprio la mia preferita. AMBIENTE POSITIVO L'ambiente della gara è stato molto bello e la partecipazione dei marocchini è stata calorosa con alcuni momenti da stadio, ma preferisco andare a correre su tracciati che esaltano le doti tecniche della nostra Cruze 1.6 Turbo. A Marrakech si sono solo lunghi rettilinei interrotti da veloci chicane che sono delimitate da angusti muretti e reti di protezione. Non ci sono spazi di fuga e ci si sente come in... gabbia. NIENTE GUERRA IN FAMIGLIA Siccome in qualifica sono finito nel traffico e non sono riuscito a fare meglio del quarto tempo perché non ho trovato in giro pulito in Q2, il mio obiettivo in Gara 1 la Bmw era di scavalcare di Tom Coronel per assicurare alla Chevrolet un'altra tripletta. L'ordine di scuderia era di evitare la guerra in famiglia su un tracciato molto insidioso per cui mi sono subito adattato all'idea di prendere un prezioso terzo posto utile a muovere la classifica in campionato. BENE IL TERZO POSTO Una volta che sono riuscito a passare la BMW mi sono limitato a mantenere il passo per stare nel treno con Alain e Rob, anche se nelle ultime due tornate avevo visto che si era fatta minacciosa la Seat Leon di Pep Oriola, un giovane che si sta facendo le ossa nel WTCC. In questo campionato le gare sono molto brevi e non c'è mai un attimo di respiro, per cui mi sono limitato a controllare lo spagnolo perché non potesse creare dei problemi proprio alla fine della corsa. PIU' LIBERTA' IN GARA 2 Non vi nascondo che ero più ansioso di affrontare Gara 2, visto che ero il primo dei piloti ufficiali Chevrolet nello schieramento con il settimo posto in griglia, frutto del ribaltamento dei primi dieci tempi della Q2. Questa volta avevo la libertà per fare la mia gara, ma non volevo assolutamente rimanere coinvolto in un incidente. QUANTI SORPASSI! Se devo essere sincero non avrei scommesso un euro sulla possibilità di conquistare una vittoria scattando dalla quarta fila in questo budello di Marrakech, e invece mi ritrovo a festeggiare la mia quarta vittoria stagionale! La Cruze 1.6 Turbo si è rivelata perfettamente a punto per saltare sui cordoli delle chicane, ma un conto è poter scegliere la traiettoria ideale stando davanti e un altro conto è dover entrare nella variante attaccati ad un avversario. VELOCITA' DI PERCORRENZA L'importante è mantenere una buona velocità di percorrenza per uscire sul rettilineo con una maggiore velocità rispetto alla vettura chi ti precede, in modo da poter affiancare l'avversario prima di arrivare alla chicane successiva. Nel pomeriggio mi sono proprio divertito a infilare Stefano d'Aste, Tiago Monteiro e Tom Coronel con azioni fulminee ed istintive. PARTENZA NON PERFETTA E dire che non avevo fatto una partenza da fermo perfetta, ma una volta che sono riuscito a lanciare la mia Chevrolet ho visto che ero rimasto nel gruppo senza perdere posizioni. Ho capito subito che la macchina era perfettamente bilanciata e rispondeva a meraviglia: la battaglia è stata subito dura visto che ci ho rimesso lo specchietto retrovisore sinistro subito dopo lo start. Sono un istintivo e ho lasciato da parte i ragionamenti per andare all'attacco. MANTENERE IL RITMO Ho cercato di portare gli attacchi nelle diverse chicane, per evitare di essere prevedibile nelle mie azioni, ma cercavo di prepararmi i sorpassi. E quando sono arrivato in testa ho cercato di mantenere il ritmo che mi ero dato per non perdere la concentrazione e rischiare di commettere anche il minimo errore che poteva costare caro. MAGICA TRIPLETTA Dietro vedevo Rob e Alain che mi seguivano come un'ombra: mi sembrava incredibile che stessimo costruendo un'altra tripletta marcata Chevrolet. Non è stato facile come poteva sembrare guardando la gara in televisione. Resta la soddisfazione di aver colto una vittoria nel week end e la consapevolezza di aver fatto bene il mio lavoro. UN TEST IN GB Domani mattina riparto per l'Europa: mercoledì sarò in Gran Bretagna dove effettueremo una giornata di test e solo dopo me ne andrò a casa in Svizzera per concedermi qualche giorno di riposo. Credetemi le gare durano solo venti minuti, ma l'impegno di un campionato come il WTCC è notevole: dopo il lungo de-briefing con i tecnici nel quale si analizzano tutti gli aspetti della gara, ho dedicato del tempo alle interviste dei giornalisti. Adesso vi saluto e vi do l'appuntamento dallo Slovakia Ring...

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