Abbiamo messo alla prova la Suzuki Swift

La Suzuki Rally Cup da anni è un ottima porta di accesso al mondo dei rally. La Swift 1600 che anima il trofeo ha un rapporto qualità/prezzo che viene dimostrato dai numeri di piloti partecipanti che negli anni sono sempre rimasti costanti, anche nei periodi di grande crisi economica come oggi. Merito del suo regolamento semplice, dai costi sempre tenuti sotto controllo e dagli investimenti in montepremi (saranno 86,000 gli euro in palio nel 2012) e comunicazione. Ma è venuto tempo di rinnovarsi anche per la Swift e di conseguenza anche per la Swift Sport 1600 che anima il monomarca. Anzi, per LE Swift, visto che dal 2012 si avranno due differenti regolamenti all'interno dello stesso campionato. Infatti questa stagione ci saranno al via le Swift modello N-Start e le N-Top: entrambi i modelli sono ovviamente Gruppo N, ma il modello Racing Start è più vicino alla serie, praticamente una vettura stradale con gli allestimenti di sicurezza. Questo, associato a tasse di iscrizione più basse e pneumatici Toyo stradali renderà ancora più facile provarci per chi volesse entrare nel mondo delle corse su strada. Le N-top, invece, hanno in più il cambio ad innesti frontali, l'autobloccante, frizione sinterizzata a 4 pattini, molle ed ammortizzatori regolabili, tubazioni dei freni con raccordi di derivazione aeronautica, ripartitore di frenata regolabile dal pilota, leva del freno a mano in alluminio con pompa idraulica, centralina mappata e cablata con led per il cambio marcia, una decina di cavalli in più (si arriva a 146), raccordo per il prelievo rapido della benzina e scarico completo in acciaio inox. Insomma, decisamente tanta roba in più, che però porta il prezzo della vettura finita dai 18,944 euro delle N-Start e 31,970 euro della N-Top. Ma in pista quanto si sente la differenza e come si comportano le due vetture? Le abbiamo messe alla prova alla Pista 7 Laghi di Castelletto di Branduzzo (Pv). Per prima siamo saliti sulla più "piccola", che si è rivelata docile e facile. Come detto si tratta praticamente di una vettura stradale, quindi è ovviamente molto sottosterzante e sincera, facile da portare vicino al limite. Va anche detto che la Swift che abbiamo testato aveva ancora le pastiglie freno di fabbrica, in quanto non erano ancora arrivate quelle racing, e questo si sentiva molto, col pedale che dopo un giro tirato si allungava e non permetteva di testare la vettura al limite. Ma il grande sottosterzo non avrebbe comunque permesso grandi staccate, altrimenti si sarebbe circumnavigato il punto di corta facendo tantissima strada in più. La macchina necessita di una guida pulita e attenta, per non consumare neanche uno dei cavalli a disposizione. Le sospensioni molto morbide poi portavano ad un grande pattinamento della ruota interna in accelerazione, e quindi era fondamentale saper dosare l'acceleratore per non rischiare di di fare tanto baccano e poi rimanere sempre nello stesso punto. La N-Start sarà una vettura che insegnerà ai piloti a rispettare meccanica, gomme e freni. Probabilmente sarà questo quello che farà la differenza alla fine della giornata di gara: chi riuscirà a non distruggere pneumatici e pastiglie rimanendo comunque a contatto con la testa della classifica sarà quello che si potrà giocare quel qualcosa in più nell'ultima speciale. Dopo l'ora di pranzo invece è arrivato il momento per provare la N-Top, che fino ad ora aveva fatto molta voglia grazie a quel suo vocione così diverso dalla silenziosa sorellina. La versione più spinta della vettura che anima il monomarca Suzuki ha decisamente un'altra anima, molto più simile ad una S1600. La sua voce si fa sentire dentro l'abitacolo, e il cambio richiede una precisione che fa subito capire che si ha a che fare con una vera vettura da corsa. Le regolazioni erano ancora tutte da fare, dato che il modello era stato completato da poco e l'assetto base era ancora da definire. Inoltre eravamo in una pista e non lungo una speciale, con tutte le differenze del caso, ma nonostante tutto la Swift N-Top si è rivelata molto divertente da guidare e decisamente più selettiva. I rapporti del cambio erano molto più corti rispetto alla N-Start, difatti ogni curva si affrontava con un rapporto superiore, arrivando addirittura a mettere le sesta in fondo al rettilineo principale (di una pista da kart, però), e c'era da lavorare di freno e volante per indirizzare per bene il passo corto che faceva sbacchettare in frenata. Anche qui mancavano le pastiglie freno da gara, quindi si sono resi necessari un paio di giri lenti a metà sessione per raffreddare i freni e tentare di portarla vicino al suo limite, ma si percepiva comunque che il set-up degli ammortizzatori e della ripartizione saranno molto importanti per tenere a bada l'innato nervosismo della Swift. Purtroppo i giri a nostra disposizione erano pochi, e non abbiamo potuto fare regolazioni per sentire come la vettura avrebbe reagito, ma di certo l'impressione avuta è stata di una vettura divertente, che non appena verrà svezzata sarà decisamente più veloce della vecchia (al momento era ancora leggermente più lenta, ma si confrontava una vettura a fine sviluppo con una che ancora manca anche dall'assetto base) e propedeutica, come deve essere una categoria entry level. Certo che... peccato non averci potuto fare più giri!