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La Nissan alla 24 Ore di Le Mans con la DeltaWing

La Casa giapponese ha realizzato il motore per questa particolarissima vettura

DeltaWing, contro la monotonia delle corse moderne. Dove l’avevate mai vista infatti una vettura come questa, presentata oggi a Londra, che sembra un incrocio fra un dragster e uno space shuttle in scala ridotta, prelevato dalla rampa di lancio di Cape Canaveral, messo in orizzontale e dotato di quattro ruote? Questo “razzo” ha l’obiettivo di disputare nientemeno che la 24 Ore di Le Mans, spinto non da possenti reattori bensì da un motore Nissan di 1.6 litri, alimentato a iniezione diretta di benzina e dotato di turbocompressore. L’ha progettata l’inglese Ben Bowlby, tecnico del team di Chip Ganassi, con un passato alla Lola; l’ha costruita la All American Racers di Dan Gurney, ora ottantentenne, vincitore della 24 Ore di Le Mans nel 1967 con la Ford; l’ha appoggiata Don Panoz, fondatore dell’American Le Mans Series nonché costruttore di vetture da corsa; le ha dato una chance l’ACO, l’Automobile Club de l’Ouest, storico organizzatore della 24 Ore di Le Mans. Nel quadro di un progetto così fuori dagli schemi giocano un ruolo di grande rilevanza i partner tecnici della DeltaWing, come la EMCO, che ha realizzato il cambio sequenziale a 5 marce elettroattuato, come la Michelin, che fornisce gli specifici pneumatici e come la Nissan, che ha sviluppato il motore a 4 cilindri con 300 CV e 312 Nm di coppia massima. In particolare la Casa giapponese mette in campo un propulsore molto interessante per le sue specifiche, che rispettano le stesse previste per i motori delle protagoniste del WTCC e del WRC, rispettivamente i campionati mondiali Turismo e Rally. “Si tratta di un motore da corsa che punta sul concetto del downsizing – dichiara Matthew Ewing, direttore di ingegneria delle prestazioni del veicolo del Nissan Technical Center Europestrutturalmente e concettualmente molto simile al motore che montiamo, ad esempio, sulla Juke. Dal suo utilizzo sulla DeltaWing ci aspettiamo che combinando un piccolo motore turbo ad alta efficienza con un’auto aerodinamicamente avanzata sarà possibile aumentare l’autonomia e dunque ridurre le soste per i rifornimenti”. L’apporto della Nissan all’impresa è molto apprezzato anche da Dan Gurney:Sono molto contento che un costruttore sia salito a bordo – commenta l’icona dell’automobilismo americano - . E’ una scelta coraggiosa per Nissan, ma il mondo ha bisogno di coraggio”. La DeltaWing originariamente era nata come monoposto, con l’obiettivo di diventare l’auto che da quest’anno sarà utilizzata nelle gare di Indycar: a metà luglio del 2010 la scelta invece è caduta sulla Dallara e Ben Bowlby, direttore tecnico dell’organizzazione di Chip Ganassi, ha deciso di imboccare la strada della biposto: “I parametri imposti dai regolamenti tecnici sono talmente rigidi – sostiene Bowlbyche alla fine le vetture si assomigliano tutte”. E il tecnico inglese per far qualcosa di spettacolarmente diverso si è spinto oltre i confini di questi regolamenti. La sua iniziativa è stata premiata dall’ACO che ha previsto la presenza alla 24 Ore di Le Mans 2012 di una “vettura innovativa”, realizzata appunto al di fuori delle regole delle LMP1. La DeltaWing così può vantare una configurazione decisamente inconsueta. La caratterizzano la sezione frontale molto ridotta grazie anche alle ruote anteriori strette (10 cm) e così vicine da formare quasi una sola ruota, ma anche il peso molto contenuto, raggiunto con l’impiego di fibra di carbonio per il telaio e di materiali speciali per la carrozzeria (575 kg contro i 900 kg che sono il minimo consentito alle LMP1). La limitata resistenza aerodinamica e il basso peso dovrebbero consentire prestazioni sul giro molto vicine a quelle delle ben più potenti LMP1 e favorire anche i consumi, benché il numero di soste sarà condizionato anche dalla capacità del serbatoio di appena 40 litri. La DeltaWing, comunque, potrà partecipare alla 24 Ore soltanto correndo fuori classifica. “La vera sfida – riprende Ben Bowlbyè portare a Le Mans un’auto completamente nuova. Nessun fornitore ha componenti “a prova di gara” che siano adatti a un veicolo che pesa la metà di una normale vettura LMP1. Abbiamo fatto quanto potevamo per raggiungere i nostri obiettivi in termini di peso e di progetto, ma non sappiamo ancora per certo se ogni componente reggerà fino al termine della 24 Ore”. La DeltaWing sarà gestita e schierata in gara dalla Highcroft Racing, la squadra di Dayton Duncan, collaudatissima e vincitrice di due titoli della American Le Mans Series. Fra i piloti ci saranno lo scozzese Marino Franchitti e il tedesco Michael Krumm, pilota ufficiale Nissan e campione mondiale FIA GT1 in carica, titolo conquistato al volante della Nissan GT-R. A completare l'equipaggio ci sarà poi l'ex pilota di Formula 1 Eric Comas.

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