Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia
Ultime notizie

Thomas Biagi: “In pista mi sento ancora un ragazzino”

Il bolognese sarà al via in 36 gare nel 2012, con la motivazione di sempre

Quest’anno disputerà ben 36 gare, divise tra la Superstars Series, il Campionato Italiano GT e la Blancpain Endurance Series (nella quale parteciperà anche alla prestigiosa 24 ore di Spa-Francorchamps). Si preannuncia essere un 2012 molto intenso quello di Thomas Biagi, che a 36 anni (25 trascorsi in pista…) non vuole assolutamente sentir parlare di appendere il casco al chiodo. Il driver bolognese, nell’intervista concessa a OmniCorse.it, ha affermato di essere ancora motivato e bramoso di far bene, soprattutto nell’anno che lo vedrà tornare alle sempre affascinanti gare endurance, in passato per nulla avare di soddisfazioni. La stagione di Biagi, nonostante i 18 weekend di gara nei quali sarà impegnato, non si limiterà però solo all’attività in pista. Il bolognese sta infatti lavorando intensamente al progetto GridGP, il “laboratorio” per piloti del quale è fondatore insieme a Luigi Mazzola, ex ingegnere Ferrari ai tempi del pluri iridato Michael Schumacher. La scuola ha l’obiettivo di formare giovani piloti attraverso l’uso di un simulatore professionale, attività alla quale non rinuncia più quasi nessun team di Formula 1. Nel Campionato Italiano GT, al volante della BMW Z4 GT3, sarà affiancato da Michela Cerruti, Edoardo Liberati e Stefano Colombo, tre giovani piloti ai quali Thomas, attraverso la sua esperienza, farà da chioccia e fratello maggiore. Ma non ditegli che è vecchio, la voglia è ancora quella di un ragazzino alle prime armi! Thomas, nel 2012 sarai impegnato in 36 gare e farai ritorno alle gare endurance. Come ti senti? "Mi sento pronto ed estremamente motivato. La preparazione fisica è stata molto intensa e accompagnata dai test al simulatore, che da quest’anno presenta un volante ancora più duro e quindi più realistico e faticoso. Anche sotto il profilo mentale l’allenamento è stato decisamente spinto. Ho fatto delle sedute di coaching nelle quali ho lavorato molto sulla concentrazione e sulla testa, pur se la vera forza mentale la si trova in se stessi e viene fuori quando si abbassa la visiera del casco". Nel Campionato GT, nel team BMW Italia che ti vedrà al via con la nuova Z4 GT3, avrai tre giovanissimi compagni, quale sarà il tuo ruolo in squadra? "Mi verrebbe da dire che il mio ruolo potrebbe essere assimilabile a quello di un padre, ma visto che provo le stesse emozioni e ho la motivazione di quando avevo 16 anni, direi che sarò per loro una sorta di fratello maggiore. Sarà un’avventura molto stimolante, che mi vedrà all’opera non solo come pilota, ma anche come coach driver. Se poi saranno più veloci di me ben venga, ma vi assicuro che si dovranno impegnare per farlo [sorride NdR]". La Superstars Series pare godere di un buon momento di forma. L’interesse per il campionato cresce ed il numero di iscritti lo conferma… "I dati sono molto confortanti e personalmente credo molto nel lavoro che stanno facendo gli organizzatori; di recente sono stato a trovarli a Roma e sono stato ancora una volta colpito dalla professionalità con la quale si muovono. Il campionato è in un ottimo stato di forma e, se la qualità delle squadre e degli equipaggi iscritti resterà su questi livelli, penso che lo rimarrà a lungo". Quest’anno in Formula 1, dopo l’addio forzato di Trulli, non ci saranno piloti italiani. Situazione triste che non accadeva dal 1969. Cosa ne pensi? "È brutto vedere che in Formula 1 non ci sono piloti italiani e soprattutto italiani giovani. Credo che questo sia il momento in cui la Federazione, visto che in Italia i talenti non mancano, debba impegnarsi nei rapporti con Bernie Ecclestone e con le squadre per riportare i piloti italiani nella massima serie. Il grosso problema è che in Formula 1 non c’è più un team come la Minardi, che all’epoca era come una formula propedeutica alla massima serie. Jarno Trulli, Giancarlo Fisichella, Fernando Alonso, Mark Webber, tanto per citarne alcuni, sono tutti ragazzi ai quali Giancarlo Minardi ha dato una possibilità, dimostrando di non aver sbagliato. Anch’io a 19 anni, in un periodo nel quale non c’era ancora la moda di salire giovanissimi su una Formula 1, ho avuto la mia opportunità con la Minardi, ma per una serie di circostanze sfortunate non sono riuscito a debuttare in gara". Nel panorama dell’automobilismo italiano, chi secondo te ha le doti per arrivare in Formula 1? "Al nostro simulatore ho avuto la possibilità di osservare molti ragazzi. Ho seguito Mario Marasca e posso dire che è un ragazzo molto determinato e con delle ottime potenzialità. Ho lavorato anche con Ignazio D’Agosto e devo dire che, pur essendo giovanissimo e con alle spalle poca esperienza, mi ha colpito molto il suo approccio mentale. Un altro pilota che mi ha dato un’ottima impressione è Fabrizio Crestani, che mi ricorda molto, come carattere e stile di guida, Nigel Mansell. Quest’anno sarà in GP2 e voglio fargli un grande in bocca al lupo. Poi ci sono i vari Luca Filippi, Kevin Ceccon, Mirko Bortolotti… Gli italiani che meriterebbero almeno un’opportunità non mancano. Quello che manca in Formula 1 è una terza monoposto per team oppure una sessione al venerdì dedicata esclusivamente ai giovani". Nel 2012, come dicevamo in apertura, non sarai impegnato solo sui campi di gara… "Sarà una stagione davvero intensa. Sarò impegnato come pilota, come manager di me stesso, come istruttore per i giovani piloti nel progetto GridGP ed anche come organizzatore di Sogno Rosso, che dà la possibilità di provare il “limite” della pista a bordo di auto da corsa anche a chi non è un pilota, ma che per il motorsport nutre comunque passione ed amore".

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Prima uscita a Varano per la Solaris Motorsport
Prossimo Articolo Test a Franciacorta per Mercedes, Jaguar e Chevy

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia