Dakar: Botturi si porta a soli 6" dalla top ten

La Dakar riprende dopo la giornata di riposo e da Copiapo risale il Cile del nord verso il Perù con la speciale più lunga delle 14 tappe: 477 km da percorrere su terreni prevalentemente duri e rapidi e qualche tratto di fesch fesch. Una tappa veloce, che sul road book non sembrava presentare particolari difficoltà. L’imprevisto, invece, è arrivato al km 10,8 un mare di fango che ha notevolmente complicato l’attraversamento di un fiume. Passato Coma senza incontrare particolari problemi, Cyril Despres, Rodrigues ed altri piloti sono rimasti bloccati nel fango, finché l’Organizzazione è intervenuta indicando un passaggio alternativo ed ha deciso di scontare ai concorrenti #1, #2, #7, #3, #20, #6 e #14 i minuti in cui sono rimasti bloccati. I piloti Bordone Ferrari hanno superato questo tratto critico senza particolari problemi: Gerard Farres, giunto tra i primi, ha aiutato Rodrigues ad uscire dal fango, Jordi Villadoms ha trovato un percorso alternativo, mentre Botturi, da endurista esperto, ha scelto di attraversare il fango di traverso. Anche Paolo Ceci ha studiato il modo migliore di passare e ne è uscito senza particolari problemi. Jordi Villadoms: “Era una tappa lunga con due punti di rifornimento. Al km 11 abbiamo incontrato un fiume con un mare di fango. Ho provato ad entrare e quasi mi piantavo, così mi sono fermato a studiare la situazione. Ho chiesto un consiglio agli spettatori che erano lì, gente del posto, e, una volta individuato il punto giusto, sono passato senza particolari difficoltà. Questa tappa mi lascia un po’ di amaro in bocca per come sono state gestite le cose da parte della Direzione Corsa”. Gerard Farres: “Il punto cruciale di questa tappa era l’attraversamento del fiume al km 11. Mi sono fermato ad aiutare Helder (Rodrigues) che era bloccato nel fango e mi chiedeva una mano. Per il resto era una tappa molto veloce con qualche tratto di fesch fesch. Non sono rimasto contento di come sono andate le cose gestite le cose relativamente al problema incontrato al km 11" Alessandro Botturi: “E’ stata una tappa velocissima e poco navigata. 477 km di speciale sono impegnativi, non sono ancora abituato a queste distanze. Per quanto riguarda l’attraversamento del fiume, non ho incontrato particolari problemi. Ho l’occhio dell’endurista, per cui non ci sono entrato dritto, mi sono portato sulla destra, ho girato la moto velocemente e ho attraversato il mare di fango di traverso. Anche Aubert ha fatto la stessa cosa!”. Paolo Ceci: “Finora non ci sono state tappe veramente navigate, questa è la cosa che mi piace meno di questa Dakar 2012, anche perché la navigazione è il mio punto forte. Anche oggi non c’era neanche una nota difficile. La speciale era molto veloce, per quasi metà della tappa sono andato a 140km/h, mentre la mia velocità di punta è stata di 165 km/h. L’attraversamento del fango non mi ha creato particolari problemi perché mi sono fermato, ho studiato la situazione e poi ho scelto il punto migliore per passare”. Jordi Arcarons, Team Manager: “Non sono d’accordo con la decisione della Direzione Corsa. Le tappe presentano sempre dei punti difficili e non vedo la differenza fra un pilota che si blocca nel fango ed uno che rimane insabbiato. Per entrambi sono minuti preziosi che si perdono, ma fa parte della gara!”.