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I big del Tourist Trophy protagonisti a EICMA

Ieri c'è stata un'interessante conferenza con Hutchinson, Rutter, Johnson, Cummins e Bonetti

I più famosi piloti del Tourist Trophy, ospiti di Mondocorse, hanno emozionato il pubblico raccontando le loro esperienze, nell'ambito della conferenza stampa tenutasi oggi, 9 novembre, all'EICMA, grazie alla fondamentale collaborazione di Paul Phillips, rappresentante del Ministero del Turismo dell'Isola di Man e Simon Crellin, responsabile Ufficio Stampa del Tourist Trophy. La conferenza si è aperta con i saluti di Andrea Cépparo, Direttore di Produzione di Cinehollywood, società milanese, leader nel settore dell'home-entertainment, che con il marchio Mondocorse produce e distribuisce da più di vent'anni i resoconti ufficiali sul mercato homo video del mitico Tourist Trophy. La parola è passata poi a Mario Donnini, giornalista e scrittore, che ha incalzato i piloti da lui definiti "vere e proprie leggende del TT" con alcune interessanti domande, che hanno subito messo in luce le incredibili doti di questi ragazzi, tanto semplici quanto unici. Ian Hutchinson, Michael Rutter, Gary Johnson, Conor Cummins, Stefano Bonetti hanno così intrattenuto e divertito i presenti con aneddoti e ricordi dei loro momenti più emozionanti, ma anche più spaventosi, delle varie edizioni del TT a cui hanno partecipato. Tutti hanno sottolineato la grande importanza che il TT riveste nella loro vita, e anche la grande difficoltà nell'affrontare uno dei circuiti su strada più impegnativi al mondo. Rutter ha confermato l'importanza che il TT ha da sempre per tutta la sua famiglia: "Anche mio padre infatti è stato 8 volte campione al TT e per questo il TT è un evento speciale per la mia carriera". Gary Johnson e Stefano Bonetti hanno dichiarato che il TT è la gara più importante dell'anno e che per loro significa tutto; "finita una manifestazione, penso già a quella dell'anno successivo, a come impegnarmi per fare meglio e correggere i miei errori" ha affermato Bonetti. Cummins, l'unico tra i presenti originario dell'Isola di Man, definito da Donnini come "il più grande cuore tra tutti coloro che hanno disputato il TT" ha emozionato tutti con il racconto della sua terribile esperienza dopo l'incidente del 2010, quando ha dichiarato che "il primo giro di prova che ho effettuato quest'anno al TT, è senza dubbio il mio miglior ricordo in assoluto di questa gara, oltre il giro di esordio, naturalmente". Il miglior ricordo di Hutchinson invece, non è come molti si aspettavano, l'edizione del 2010 nella quale ha vinto ben 5 gare in una settimana (un record definito da Donnini difficilmente eguagliabile), ma "l'edizione del 2009 in cui mi sono aggiudicato due gare nello stesso giorno una al mattino e una al pomeriggio", ha confessato. Alla domanda su quale fosse la loro parte preferita del tracciato, i piloti hanno avuto qualche difficoltà a rispondere, trovandosi d'accordo sul fatto che le sezioni tra le case e i muri sono senz'altro le più emozionanti perché "grazie ai punti di riferimento visivi ti rendi conto della velocità alla quale stai correndo" ha dichiarato Johnson. Proprio per questo motivo Bonetti e lo stesso Johnson non amano la parte della montagna, priva di riferimenti. Per Cummins invece l'emozione più grande è passare dalle stradine di Ramsey, il suo villaggio di origine, da cui da bambino vedeva sfrecciare i grandi campioni, tra i quali lo stesso Rutter, sognando un giorno di diventare uno di loro. Alla domanda di Donnini, non facile, di un confronto tra i piloti delle corse su strada e quelli su circuito, le risposte dei protagonisti sono state piuttosto diplomatiche. Per Hutchinson è una questione di diversa attitudine, "i circuiti sono più sicuri e si corre con maggiore disciplina perché l'obiettivo è anche quello di qualificarsi e fare punti"; per Rutter quello che fa la differenza è "il margine di errore" che ci si può permettere, che per i piloti del TT è praticamente pari a zero. Cummins ha dichiarato la sua tristezza per il fatto che al giorno d'oggi per i piloti è praticamente impossibile fare le due cose, ma tutti hanno concordato sul fatto che qualunque pilota della MotoGP sarebbe in grado di correre il TT, anche se per Johnson "vincere al TT non è da tutti", mentre Rutter è certo che se Stoner corresse all'Isola di Man, vincerebbe senza dubbio. Nell'occasione è stata presentata anche l'iniziativa dei VIAGGI AL TT organizzati da Mondocorse, in collaborazione con il Ministero del Turismo dell'Isola di Man, che offre uno speciale pacchetto turistico per assistere da protagonisti al Tourist Trophy 2012, con l'unico volo diretto dall'Italia. Per chi prenota entro la fine dell'EICMA sono previsti sconti speciali. Tutti i 5 piloti hanno confermato la loro presenza all'edizione del TT 2012. Bonetti gareggerà anche al prossimo Campionato Italiano di velocità in salita, Johnson ha dichiarato il suo desiderio di vincere nella Superstock e Rutter ha prospettato una stagione ricca di impegni tra la 24 ore e il campionato britannico, oltre al TT e alle corse su strada. Per Hutchinson invece l'unica cosa che conta per il futuro è "vincere sempre. Perché una volta che sei salito sul primo gradino del podio, non vuol far altro che tornarci". I cinque piloti hanno regalato uno spaccato di vita originale, ma semplice, che ha confermato la loro grande passione per questo sport rischioso, ma molto affascinante, dal quale non riescono a stare lontani, perché per loro rappresenta tutto. Cinque persone dal cuore grande, dal coraggio infinito, ci hanno fatto capire perché il Tourist Trophy rappresenta al meglio il vero spirito del motociclismo.

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